Comunicato tecnico settembre 2025

Siamo ormai giunti alla fine di un’altra stagione apistica. Le produzioni sono state nella media in pianura e leggermente superiori nella zona montana; nonostante ciò, a causa della situazione meteorologica primaverile, la produzione di miele di acacia è stata sotto la norma.
Inoltre, sempre a causa della situazione sopracitata, si sono riscontrate difficoltà nella fecondazione delle nuove regine con problematiche connesse che si sono protratte per buona parte della stagione.

Ormai i trattamenti per il controllo dell’infestazione da varroa dovrebbero essere iniziati  da tempo; abbiamo riscontrato, in alcune visite effettuate presso gli apicoltori, elevate infestazioni di varroa con presenza di virosi sulle api, nella maggior parte dei casi a causa della non corretta tempistica nell’inserimento dei vari prodotti consigliati.

Vi raccomandiamo di effettuare le visite per la verifica dello stato delle scorte presenti negli alveari che, per avere un ottimale invernamento, devono essere mediamente di  4 favi di miele; in caso consigliamo l’integrazione con candito o sciroppi zuccherini.
Viceversa, in diversi aerali della nostra provincia in questo periodo, è iniziata la fioritura dell’edera  e le famiglie stanno importando sia nettare che polline,  tale situazione stimola la deposizione della regina, di conto le api non avendo a disposizione i melari stivano il nettare nella zona di deposizione riducendo quindi la possibilità per la regina di continuare l’ovodeposizione. 
Vi rammento inoltre che il miele di edera cristallizza molto velocemente nei favi e che è di difficile utilizzo durante il periodo invernale per le api , in caso di scarsità di scorte vi consigliamo di nutrire le famiglie con sciroppi zuccherini i quali diluendo il nettare di edera fanno in modo che le api possano utilizzarlo anche nel periodo invernale. Se, invece, sono presenti scorte di miele di altra tipologia, suggeriamo di rimuovere tali telaini e inserirne di nuovi, possibilmente, già costruiti in modo che vengano riempiti con nettare di edera. A fine fioritura rimuovere questi ultimi e reinserire i telaini di miele in precedenza rimossi,  i favi con nettare di edera potranno quindi essere riutilizzati nella primavera successiva quando, con l’aumento della temperatura, le api potranno utilizzarli senza problemi.  Un altro sistema per poter utilizzare l’eventuale raccolto di edera è quello di rovesciare, e mantenere rovesciato il coprifavo , per tutto il periodo di importazione, le api costruiranno i favi sulla superficie stessa , al termine dell’importazione si potranno recuperare i favetti costruiti che potranno essere riutilizzati per la nutrizione primaverile; vi consigliamo di conservarli in secchi chiusi per evitare che l’umidità ambientale possa farli fermentare.

Durante le visite di controllo vi raccomandiamo di stringere le famiglie spostando quindi i telaini non coperti dalle api  interponendo gli appositi diaframmi.

Il tecnico: Roberto De Cecco

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