Settimana impegnativa quella appena trascorsa perché interamente dedicata ad incontrare i responsabili regionali per Agricoltura e Ambiente, al fine di trovare una soluzione al drammatico problema della sopravvivenza delle Api e, conseguentemente, dell’Apicoltura regionale.

Il primo incontro, voluto dal Consorzio di Udine con l’appoggio degli altri Consorzi regionali e dell’ARPA (erano presenti i presidenti di tutte le associazioni appena nominate, mentre in rappresentanza degli apicoltori professionisti era c’era il sig. Claudio Comaro) è avvenuto il 26 maggio alla presenza dell’Assessore all’Agricoltura Zannier, supportato dall’Arch. Giorgiutti e la dott.ssa Dovier, ed alla presenza del Consigliere regionale Leonardo Barberio, segretario della Commissione Agricoltura, nonché apicoltore.
Già dalle prime battute è stato presentato all’Assessore il quadro desolante della situazione apistica regionale che, a causa delle gelate di aprile, e del lungo periodo di piovosità unitamente a giornate freddine ( temperature notturne ad una sola cifra!)  di maggio ha determinato grossissimi problemi per il patrimonio apistico e per la produzione di miele in regione. In questa riunione sono stati richiesti interventi strutturali che possano permettere il superamento dello stato di crisi non solo per l’anno in corso (ormai già molto compromesso), ma anche per gli eventuali (speriamo di no!) anni bui successivi. Si è parlato di soluzioni da inserire nel Piano di Sviluppo Rurale (PSR) per poter ristorare gli apicoltori negli anni di crisi ed, anche, interventi maggiormente mirati per poter salvare il patrimonio apistico mediante contribuzioni ad hoc, per acquisto di nutrimento per le api (come avvenne nel 2019).L’Assessore, a fronte delle richieste, si è mostrato disponibile ad intervenire con compensi per acquistare il nutrimento per salvare le api, ma piuttosto scettico per interventi mirati ad interagire con il Piano di Sviluppo Rurale (PSR) motivando la questione con una carenza di risorse. Ha aggiunto, inoltre, che la Regione riconosce unicamente le aziende (cioè i possessori di partita IVA agricola) e che tutti gli interventi saranno indirizzati unicamente a coloro i quali traggono il loro reddito in via principale o integrativo (professionisti e semiprofessionisti) dall’allevamento delle api e non agli Hobbisti. Certamente questo non risolverà il problema dell’apicoltura perché, continuando così la situazione e perdurando lo stato di calamità derivato dal cambiamento climatico, senza grossi interventi strutturali molti di noi cambieranno, sicuramente, attività concentrandosi su quelle che questi ristori già li hanno.

Il secondo incontro si è avuto in data 28 maggio alla presenza dell’Assessore all’Ambiente Scoccimarro. A tale incontro, organizzato dal Consigliere Regionale Leonardo Barberio, sono stati invitati tutti e quattro i Presidenti dei Consorzi che avevano facoltà di intervenire con una sola persona in qualità di tecnico (ciò per le restrizioni ancora operanti per il Covid). Presenti, oltre al Consigliere Barberio e l’Assessore anche l’ing. Canali dirigente responsabile Ambiente, il sig. Elia Infanti, Presidente del Consorzio di Pordenone, ed il sottoscritto con il Tecnico dott. Giorgio della Vedova. Subito l’Assessore ha sollevato il problema dell’ Apicoltura nel momento contingente e noi abbiamo fatto notare che la situazione apistica, non solo regionale, risulta essere veramente drammatica e, in tal senso, si sono avanzate delle proposte per poter sanare, una volta per tutte, la condizione delle Api e dell’Apicoltura con soluzioni mirate che possano permettere di superare i momenti di crisi e carestia. Anche all’Assessore Scoccimarro è stato proposto, come soluzione del problema, d’intervenire nel PSR regionale per garantire un ristoro immediato per far fronte in caso di calamità eccezionali. Oltre a ciò, vista la carenza cronica di pascolo per le api, si è fatta una proposta di elargire degli incentivi agli operatori agricoli per stimolarli ad effettuare, su una percentuale dei loro terreni, delle semine mirate per la salvaguardia delle api prediligendo essenze d’interesse nettarifero e pollinifero. Durante l’incontro, si è aggiunto da Roma, il deputato Rizzetto il quale ha riferito che provvederà, unitamente a Consigliere regionale Barberio, a predisporre un emendamento da inserire nel Decreto Sostegni Bis, in esame alla Camera, per sostenere gli apicoltori ad alimentare le api in quei territori che hanno subito pesanti danni causati dal mal tempo.

Secondo me per risolvere il problema dell’apicoltura lo Stato dovrà assegnare, per tutti gli apicoltori, un ristoro annuale in denaro per ogni famiglia posseduta, in più, per i professionisti e semiprofessionisti, una Politica Agricola Comunitaria (PAC) come per gli altri settori agricoli e dove dotare gli apicoltori di una sorta di assicurazione (come Condifesa) per risarcirli in caso di calamità come già avviene per l’agricoltura. Inoltre, per tutti, si dovrebbero incentivare gli operatori agricoli a seminare piante d’interesse mellifero e pollinifero per fare in modo che le api possano trovare nutrimento durante tutto l’anno apistico (aprile-ottobre).

Il Presidente del Consorzio
Dott. Luigi Capponi