A questo punto della stagione diventa ormai fondamentale attuare le strategie per la lotta alla Varroasi. I piani di lotta proposti dal LAR (Laboratorio Apistico Regionale) e dall’ ISZVe (Istituto Zooprofilattico delle Venezie) confermano la necessità di agire in modo tempestivo  e quanto più possibile omogeneo sul territorio.

La possibilità di successo dei piani di lotta è inoltre incrementata se, in concomitanza con l’utilizzo dei presidi sanitari, vengono attuate strategie basate sulla lotta biomeccanica (blocco, asportazione o separazione di covata). Come si evince dai documenti emanati dal LAR e dal ISZVe, i prodotti a disposizione sono quelli in commercio ormai da tempo (Api-Bioxal, Apivar, Apistan, Apiguard, Apilife Var), cui si aggiungono da pochi anni due nuovi formulati a base di ac. formico (MAQS, Varterminator) e recentemente un nuovo prodotto a base di Apivar (Apitraz). Indipendentemente dal prodotto utilizzato, si suggerisce di prestare massima attenzione alle temperature di utilizzo ed alle indicazioni riportate in etichetta.

Si ricorda inoltre che l’utilizzo contemporaneo di più principi attivi, ad esempio timolo (Apiguard, Apilife Var) abbinato ad un principio di sintesi (Apistan, p.a. fluvalinate) diminuisce il rischio di incorrere in fenomeni di resistenza.

Per ottimizzare l’efficacia dei trattamenti è inoltre consigliabile tenere le famiglie compatte, se necessario restringerle con diaframma e all’occorrenza intervenire con una nutrizione integrativa di alimento artificiale (candito o sciroppo zuccherino).

Si ricorda infine che per i nuclei (famiglie con meno di 6 telai) le dosi di prodotto acaricida (timoli e prodotti di sintesi ad esclusione di Api-Bioxal) sono dimezzate.

Per chi invece opera abbinando a metodi biotecnici il trattamento con Api-Bioxal è importante la successiva stimolazione della covata con alimentazione integrativa. Inoltre in questi alveari sarebbe opportuno, a distanza di circa 20 giorni dal trattamento, effettuare un intervento di controllo a campione con altri prodotti acaricidi (ad esempio Apistan + timolo) per verificare la consistenza dell’infestazione e, qualora si rilevassero valori elevati, estendere il trattamento supplementare all’intero apiario.

Il tecnico – Fabio Del Piccolo