Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 12 ottobre il decreto legislativo che attua la direttiva europea “miele” (2014/63/UE). Diventa così ufficiale, in Italia, la trasparenza dell’etichetta (l’obbligo di dichiarare la provenienza dei mieli anche quando miscelati). Tra le novità, la denominazione del polline: non un “ingrediente” del miele ma, più scientificamente, una sua “componente naturale”, una dicitura che è stata criticata perché in UE consente una certa percentuale polline transgenico nel miele. Ma non in Italia, dove le coltivazioni OGM sono al bando.

Con riferimento all’etichettatura del miele, la nuova direttiva 2014/63/UE dispone una modifica meramente formale, sostituendo la sigla “CE”, contenuta nell’informazione relativa alle miscele, con quella “UE”. Tale previsione non trova riscontro nel presente decreto perché l’Italia non si era avvalsa in precedenza della facoltà, consentita dalla normativa europea, di prevedere un’indicazione generica nel caso di miscele di miele. In Italia, infatti, resta in vigore l’obbligo per i produttori italiani di indicare il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto anche quando si tratta di miscela di mieli provenienti da più Paesi, ai fini di un’informazione corretta e trasparente a tutela dei consumatori.

DIRETTIVA 2014/63/UE del 15 maggio 2014

(Fonte: Newsletter Crea-Api)